Se qualcuno di voi avrà modo, e voglia, di leggere i messaggi che ho ricevuto da Ghigo si renderà conto che, a differenza di altre esperienze simili, nel nostro caso essa si è sviluppata attraverso una sorta di diario che contiene una fitta corrispondenza epistolare, nella quale e attraverso la quale egli, nella luce di Dio, mi ha istruito, e addestrato sul cammino della fede e dell’abbandono in Lui, ma anche sull’utilizzo corretto del dono stesso. Questo dono è il dipanarsi della nostra vita insieme in un legame tra Cielo e terra senza limiti, è il suo prendersi cura di me, ma anche di chi lo vuole ascoltare, è il suo attento sguardo sulla mia crescita interiore, è un continuo impegno a testimoniare la Misericordia di Dio e la realtà della vita oltre la vita, è la sua generosità a darmi suggerimenti, consigli e ammonizioni per mantenermi nella direzione giusta.
Questa esperienza è stata, ed è, un apprendistato della fede, dove la mia crescita spirituale è stata subordinata alla risposta del mio cuore e della mia mente, alla mia accettazione, alla mia purificazione dal dubbio, fino a quello che sarà il pieno affidamento consapevole della mia vita nelle mani di Dio. Questo è il cammino al quale tutti siamo chiamati. Un cammino di progressivo riavvicinamento al progetto iniziale che il Signore aveva ed ha per ognuno. Il dono che ho ricevuto non è stato propedeutico che a questa riscoperta di Dio e della Sua infinita Misericordia, è stato il progressivo realizzarsi del mio desiderio più intimo, quello di trovare, almeno in parte, delle riposte al senso della vita, della morte, del dolore, ma anche al senso della speranza, della gioia, della pace e senza nessuna pretesa, può essere utile, per chi lo vorrà, a raggiungere questa stessa meta, diventare un cercatore di Dio e ritrovare se stesso.
Penso che siamo tutti collegati da un unico filo sottile, e se questa cosa è successa a me non è certo solo per
me. Ma questa esperienza non è stata priva di difficoltà. Si evince in molti messaggi l’ invito di Ghigo a non dubitare di questo dono, a credere che si trattasse di una reale ispirazione divina, cosa che per me è stata molto difficile da mettere in pratica da subito. La mia razionalità è stata un osso duro da combattere, anche per Ghigo. Le interferenze della mia mente, i miei dubbi , le mie paure e quelle suscitate da una certa opposizione ecclesiastica, hanno spesso creato delle difficoltà per una serena accettazione di quello che mi stava accadendo.
A volte, il fatto che avessi la sensazione di essere io a produrre i pensieri scritti sui fogli, mi ha indotto a dubitare che fosse realmente un dono ricevuto. Neanche le tantissime prove e le testimonianze di chi otteneva benefici spirituali da questi messaggi, mi convincevano del tutto di avere davvero un dono speciale. Ah! quanto ha faticato il mio Ghigo per convincermi.
Ho letto in un bellissimo libro di Jacques Philippe "Alla guida dello Spirito Santo" queste parole: " ..anche quando una ispirazione viene da Dio può causare in noi grande turbamento, ma esso non viene dalla ispirazione, la quale in sé è dolce e pacifica, come tutto quello che viene da Dio, esso nasce dalla nostra resistenza all’ispirazione, invece quando la accogliamo, smettendo di opporgli resistenza, il nostro cuore si trova in una pace profonda", e lo Spirito può allora lavorare veramente in noi.
Ghigo mi ha aiutata, proprio, a liberare il mio cuore da tutte le opposizioni e le barriere che mettevo e ad accogliere questo dono come proveniente da Dio, ma ha, delicatamente, atteso che io me ne accorgessi con tutto il cuore e lo realizzassi con tutta la mente, proprio attraverso una unificazione del cuore con la mente, il cui connubio resta necessario per accogliere in pienezza il Signore che ci vuole consapevoli della nostra fede. Ma d’altro canto non si può parlare di fede senza un atto di fede reale e Ghigo dice, anche, che solo attraverso la totale fiducia, e l’abbandono convinto, l’uscita da schemi e categorie mentali limitanti, l’uscita dal proprio ego, si può davvero fare l’esperienza dell’amore di Dio, per poi ritrovarsi in pienezza. Anche se devo dire, ringraziando il Signore, di aver avuto più di un incoraggiamento a proseguire in questo cammino, da parte di diversi sacerdoti, ho dovuto lottare contro me stessa e la tentazione di mollare tutto, in più di una occasione. Ma ogni volta c’era una voce interiore che mi diceva di fidarmi, di continuare, di non avere paura e poi riflettevo sui messaggi, e sul loro contenuto che mi parlava di Dio, sul percorso interiore al quale questa esperienza mi ha condotto e continua a condurmi, e decidevo di andare avanti nonostante i turbamenti e anche la sofferenza che, a volte, ho provato.
Ho avuto modo di riflettere parecchio su tutta questa mia esperienza. Leggendo e rileggendo tutti i messaggi ricevuti sin dall’inizio, cercando di leggerli sotto una luce critica, ma anche con fiducia e serenità, e ho realizzato che in anni di messaggi e infinità di parole, Ghigo non si è mai contraddetto, il suo messaggio è sempre stato lo stesso, immutabile, fermo, deciso e convinto: la centralità di Gesù e l’abbandono fiducioso in Lui, vivere nella fede la pienezza totale della vita e nella gioia, nella pace e nella speranza che questa fede porta, insomma l’accoglienza di Gesù nel mio cuore.
Questa esperienza mi ha indicato la via dell’incontro con il Signore seguendo la via della fiducia, nonostante i miei continui dubbi, tentennamenti e incertezze, con una continua tenerezza, una profonda dolcezza, una instancabile pazienza e determinazione mi ha ripetuto incessantemente, insistentemente, sempre lo stesso messaggio di amore, proprio a volermi, delicatamente, portare alla convinzione di quanto mi stesse dicendo. Mai una violenza, mai una forzatura, mai una imposizione ma sempre e solo una dolcezza e un amore infiniti, pervasi da una comprensione totale per le mie debolezze e per i miei immancabili limiti. Ho percepito, rileggendo tutto, con quanto amore egli mi abbia sostenuto e accompagnato a realizzare quanto Dio mi ami e mi sto rendendo conto che non può che essere lo stesso, immenso, amore che Egli ha per ogni suo filio, ed è per questo che desidera che io lo porti ad altri.
Fino ad ora questo abbandono totale io non ero riuscita ad averlo, proprio perché mancava questa unità, mentre il mio cuore sentiva il desiderio di accogliere e seguire la via indicatami, la mente si ribellava opponendo dubbi e resistenze continue. Ma finalmente, spero di essere arrivata a capire quale è la strada, anche se il cammino è appena cominciato, non basterà tutta la mia vita per conoscere il mistero di Dio. Già arrivare fin qui mi sembra un buon inizio, e vi chiedo scusa per averci messo tanto, l’aiuto che questa mia esperienza potrebbe dare a chi è nella sofferenza non può essere soffocato dalle mie paure, perciò ho deciso di superarle e abbandonarmi alla guida dello Spirito.
Di fatti la prima cosa che ho fatto quando decisi di aprire questo sito è stata affidarlo a Dio e al Suo Spirito Santo, gli ho detto :"se questo sito è nella tua volontà, e può essere d’aiuto, fa che si realizzi..." E così è stato. Grazie Gesù.