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Il semplice desiderio di conoscere Dio

Ho scritto questa riflessione In occasione della messa per il 16° compleanno in Paradiso di Ghigo. Come molti di voi sanno la morte di Ghigo mi ha letteralmente aperto le porte del cuore a Dio permettendogli di entrare e fare la sua conoscenza come persona, cosa che è dipesa in buona parte dalla mia volontà, perché data la situazione, avrei potuto scegliere di non conoscerlo affatto, e chiudermi nel mio dolore, ma menomale che non l’ho fatto. Dal punto di vista umano tralasciando chi viene definito inesistente,cosa che capita spesso nel caso di Dio, ci sono 4 modi di considerare una persona: un parente, un amico, un conoscente, uno sconosciuto. In base a quale di queste categoria collochiamo qualcuno,dipende se ci sarà e come sarà il nostro rapporto con lui. Anche nei confronti di Dio abbiamo queste quattro possibilità, ma ciò dipende dall’intensità del nostro desiderio di conoscerlo e di avere con lui un incontro e un rapporto che abbiano un senso esistenziale. In effetti uno sconosciuto è chiaro che influirà in modo minimo sulla nostra vita,un conoscente potrà tutt’al più suscitare qualche riflessione o qualche critica ma non ci toccherà più di tanto da vicino, invece se si tratta di un amico o di un parente il suo operato potrà senz'altro fare la differenza e toccarci nel profondo, nel bene o nel male se si tratta di nostri simili. E' pur vero che quando si ha il desiderio di conoscerlo, Dio può farsi incontrare anche attraverso un totale sconosciuto, che in tal caso farebbe, si, una fondamentale differenza nella nostra esistenza, ma questo rientra nella fantasia del suo operato che è. Ve lo ricordo, sempre a nostro vantaggio. Quando trattiamo con Dio, non esiste come succede nei rapporti umani, il rovescio della medaglia, non ci si può sentire delusi da lui se in lui si ha fiducia, anche nel dolore, perché l'uomo può illudere, Dio no! Così più consideriamo Dio davvero come padre, più abbiamo fiducia nel suo aiuto e più avremo con lui un rapporto profondo che raggiungerà ogni angolo dell'esistenza, anche il più spigoloso, viceversa meno lo conosciamo, meno ci fidiamo, più avremo un rapporto superficiale, sterile e infruttuoso, perché la sfiducia è come una chiave che chiude il cuore all'incontro con colui che è “l'Amore degli amori”.

 Allora non importa se siamo santi o peccatori, buoni o cattivi, Dio non mette condizioni per amarci, ma aspetta che noi decidiamo di conoscerlo e fidarci di lui, allora l’incontro avverrà !!

 Spesso mi chiedo perché molti hanno difficoltà a mettersi in relazione con Dio, credo che, a parte chi è convinto che lui non esista, ciò dipenda proprio dal fatto che alcuni non riescono a viverlo come un padre che ci ama, ma piuttosto come una figura autoritaria, onnipotente e irraggiungibile, a buon bisogno, punitrice più da temere che da amare, ovvio che da un tipo così viene naturale tenersi alla larga !!

 Il Dio che Ghigo mi ha fatto conoscere, invece, non punisce, rischiando di creare una distanza fra noi, ma al contrario, unisce il suo cuore al nostro e in tale modo ci migliora e migliora la nostra vita, è perciò che aspetta di incontrarci. A questo Dio, di amore totale, che si è rivelato il mio migliore alleato ho dato la mia fiducia, e non mi ha mai delusa. Per farvi un esempio banale, ma che poi tanto banale non è, non sono stata delusa neanche dopo aver scritto questa riflessione, un paio di giorni fa, quando gli ho chiesto una conferma se secondo lui essa avesse un senso e subito dopo aprendo la mia pagina fb, con sorpresa, ho trovato pubblicata da una amica, questa frase di Sant'Agostino che non conoscevo e che dice: "Se hai il semplice desiderio di conoscere Dio, hai già la fede!”

 Mi sembra una evidente e pertinente risposta non vi pare? Ma anche un chiaro invito da parte di Dio a farci avanti per incontrarlo e, finalmente, conoscere il suo vero volto!!!